Turchia, un ponte tra due continenti

Istanbul

Istanbul è divisa a metà dallo stretto del Bosforo il ché fa in modo che la città appartenga sia all’Europa che all’Asia. Risulta quindi l’unica metropoli al mondo appartenente a due continenti. Nel corso dei secoli ha avuto diversi nomi, tra cui, i più famosi, Bisanzio, fino al 330, Costantinopoli, fino al 1453, e in fine il nome attuale, Istanbul.

Santa Sofia

Questo celebre punto di interesse fu inizialmente costruito come una chiesa, considerata il punto di culto principale per il mondo cristiano sotto l’Impero Romano d’Oriente. La Chiesa di Santa Sofia fu trasformata in moschea nel 1453 sotto gli ottomani e poi in un museo nel 1935 sotto la Repubblica di Turchia. Santa Sofia è rimasta un museo fino al 2020 ed è stata una delle destinazioni di viaggio più famose e rinomate del mondo. Oggi, questo gioiello di Istanbul, è stato ri-designato a moschea.

Santa Sofia era inizialmente una Magna Ecclesia (che si traduce in Grande Chiesa) per via delle sua grandi dimensioni. La sua consacrazione avvenne nel lontano 360 d.C. da parte del vescovo Eudoxius di Antiochia, durante il regno di Costanzo II. Durante la sua costruzione, Santa Sofia venne distrutta due volte, la prima nel 404 d.C. e a seconda nel 532 d.C. L’edificio è talmente imponente che solo per la costruzione della cupola vennero impiegati più di 10.000 uomini.

Moschea Blu

Fu costruita di fronte a Santa Sofia per contrastarne la grandezza e superarla. La Moschea Blu è la moschea più importante di Istanbul e venne inaugurata nel 1617. Anche se a prima vista sembra grande quanto Santa Sofia, le sue dimensioni reali sono circa la metà.

La Moschea Blu possiede sei minareti, un fatto che all’epoca della sua costruzione scatenò una certa polemica, giacché era lo stesso numero di torri della Mecca. Posteriormente, per placare gli animi dei fedeli, alla Mecca venne aggiunto un settimo minareto. 

Palazzo Imperiale di Topkapi

Ospita la più grande collezione di manufatti e manoscritti dell’Impero Ottomano. La struttura ornata ha quattro cortili impressionanti, che raccontano la storia dell’Impero Ottomano e sono essi stessi delle meraviglie architettoniche.

Costruito nel 1459 per volere del sultano Maometto II, appena sei anni dopo la conquista di Costantinopoli, il Palazzo Topkapi rappresentò per oltre quattro secoli il centro nevralgico del potere ottomano. Il “Palazzo Nuovo” non fu soltanto la residenza dei sultani, ma anche la sede del governo, dove si prendevano le decisioni più cruciali per le sorti di un impero che si estendeva su tre continenti.

Cappadocia

La Cappadocia è uno dei luoghi da visitare almeno una volta nella vita, una meraviglia che non sembra appartenere alla Terra.

Avrete modo di vedere villaggi scavati nelle colline, chiese bizantine nella roccia con affreschi mozzafiato e labirintiche città sotterranee, dove un tempo si nascondevano i primi cristiani dagli invasori.

Un vero e proprio museo a cielo aperto, si trova nella regione centrale dell’Anatolia, in Turchia: letteralmente significa “terra dei bellissimi cavalli” ma tutti la conoscono per il suo pasaggio alieno, le mongolfiere, le chiese rupestri, i camini delle fate, le vallate e le città sotterranee. 

Derinkuyu

L’antica città di Derinkuyu è composta da una serie di antiche grotte scavate a mano nel settimo secolo a.C. e poste a 85 metri sotto il suolo.

Era il rifugio sotterraneo più profondo della Cappadocia e un tempo ospitava oltre venti mila persone.

La vasta città sotterranea di Derinkuyu è composta da oltre 600 porte ognuna delle quali accedeva a camere enormi usate per mangiare, dormire e per la preghiera.

Göreme

Göreme è forse uno dei paesi più belli del mondo. Il villaggio è per metà incastonato nella collina, con le facciate delle case in pietra che nascondono un labirinto di stanze e caverne sottostanti.

Talmente bello che nel 1985 è stato dichiarato patrimonio mondiale dell’UNESCO. Quello che vediamo oggi è frutto del lavoro degli uomini che hanno abitato questo angolo della Turchia, inizialmente eremiti cristiani che usarono anfratti, torri e canyon come nascondigli. Successivamente, in epoca bizantina, vennero costruite intere città sotterranee dotate di chiese, monasteri, cappelle decorate, tutti edifici rigorosamente scavati nella roccia vulcanica.

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